Capitolo 2: Intervista Mozzafiato






“Should I stay or should I go now?
Should I stay or should I go now?
If I go, there will be trouble
And if I stay it will be double
So come on and let me know”
Should I stay or Should I go, The Clash, 1982.
amici

Domenica 24 Marzo

Alle 17 in punto Davide suona alla mia porta, o meglio mi invia un messaggio con scritto “Apri”. Entra, si toglie il cappotto e ci sediamo in sala da pranzo. Sono estremamente professionale: occhiali da vista, computer e registratore alla mano.  Facciamo un po’ fatica ad iniziare l’intervista: ridiamo e non riusciamo a rimanere seri per più di un minuto. Davide è  il mio migliore amico, non starò qui a fargli sviolinate melense perché sappiamo entrambi quanto vogliamo bene l’una all’altro e non c’è bisogno di parole ulteriori.

Ok Davide Presentati

Ciao, sono Davide, ho ventitré anni e conosco Angelica dal lontano 2010.

 Prima di conoscermi sapevi dell’esistenza della Fibrosi Cistica?

Assolutamente no.

Qual è stato il tuo primo pensiero quando ne sei venuto a conoscenza?

Quando me lo hai detto il mio primo pensiero è stato: “Oddio non so cosa sia, dato che si tratta di una malattia genetica sarà sicuramente qualcosa di estremamente grave”. Ero spaventato soprattutto dal fatto che non avevo la minima idea di cosa fosse e quindi mi metteva ancora di più in panico. Forse ecco, il primo pensiero in assoluto è stata la paura di compatire, non bisogna mai affrontare queste situazioni provando pietà, pensando cose del tipo: “Oddio poverina”, è profondamente irrispettoso.

Qual è stata la prima domanda che ti è venuta in mente ?

Mi sono venute in mente tante domande in realtà, in primis “Di cosa si tratta?”, ma ripeto erano talmente tante che non me le ricordo nemmeno tutte, più che altro c’era il timore di affrontare un discorso scomodo. Il fatto è che all’epoca non ci conoscevamo bene, non sapevo come la vivevi, come avresti gestito la conversazione e se avresti avuto piacere a rispondere alle mie domande, perciò ho preferito non essere troppo invasivo all’inizio. Anche perché non sapendo nulla sull’argomento come fai a fare la domanda giusta?

Vuoi provare a spiegare con le tue parole cos’è la Fibrosi Cistica?

È una mutazione genetica di vari tipi, di cui però non so nulla nello specifico. Io so che su di te causa problemi tipo pancreatico e intestinale, in quanto hai bisogno di enzimi per sintetizzare i grassi, problemi respiratori a livello polmonare: quindi muco più difficile da espellere e in quantità elevate, che devi espettorare perché tende a ridurre la capacità polmonare, e inoltre tutto questo ti rende più soggetta a infezioni e batteri. 

Dal tuo punto di vista, ti sei mai sentito a disagio nel rapportarti con me ?

All’inizio quando il rapporto era più superficiale potevo fare finta che non fossero problemi miei, nel senso che potevo sostenerti, ma ero più distaccato. Quando il rapporto è diventato più profondo mi sono sentito un po’ a disagio, perché ovviamente più ti affezioni ad una persona e più è difficile rimanere distaccati. Quindi la vivi in maniera più emotiva, inoltre anche tu con il passare del tempo hai cambiato il rapporto con la tua malattia. Bisogna cercare sempre di capire la situazione, il momento adatto o meno per parlare di determinate cose. Ci sono stati momenti in cui eri più fragile, quindi approfittavo di quelli in cui eri più serena per farti domande inerenti alla tua salute. È fondamentale bilanciare le situazioni, ascoltare l’altro.

Hai mai fatto un errore? Se sì, ci puoi raccontare quale e le conseguenze che ha avuto?

Si. Tanti errori.

Proprio perché c’è bisogno di bilanciare, e in alcuni casi non ne sono stato in grado. A volte si dice la cosa più sbagliata nel momento più sbagliato. Un errore che mi viene in mente subito risale a un tuo periodo particolarmente difficile ed io non l’ho capito a fondo, questo ti ha messa in difficoltà. Sono tutti errori che però possono essere risolti chiarendosi con una buona comunicazione, in modo da chiarire e crescere insieme.

Questa realtà ti condiziona o ti ha mai condizionato nel momento in cui si organizzava qualcosa?

Si, condiziona sempre, perché nel momento in cui hai un’amicizia stretta con una persona che ha un problema grave devi fare dei compromessi, ma non è una cosa negativa, è legata al rispetto di quella persona e delle sue peculiarità. Certo che, quando vuoi organizzare qualcosa, la programmi, e all’ultimo quella persona la annulla perché entrano in gioco problematiche che vanno oltre il suo controllo, c’è il rischio di sbagliare e incazzarsi per mancanza di maturità. Ma da parte mia è sempre stato un condizionamento del tipo: “ok ho voglia di fare questa cosa con Angelica, è fattibile?”, non è mai stata una questione di: “La invito anche se all’ultimo potrebbe dirmi di no?” Questo mai. 

Cosa ti sentiresti di consigliare ad un’altra persona con amici affetti da Fibrosi Cistica?

Pazienza, comprensione e curiosità. La pazienza è essenziale, perché non puoi affrontare tutto questo in modo sbrigativo e superficiale, si rischia di fare danni a sé stessi, al rapporto e ovviamente all’altra persona. Per curiosità intendo la voglia di essere aggiornati ed informati per quanto possibile sulla malattia e soprattutto agli effetti che questa dà a quella persona in particolare. Consiglio anche di informarsi su internet, naturalmente scegliendo come fonte i siti ufficiali, oltre che chiedere direttamente alla persona in questione.  Il tutto nel rispetto, tenendo sempre a mente che davanti abbiamo un essere umano e non un esperimento scientifico da analizzare.

N.B: Nessun Davide è stato maltrattato in alcun modo, ha aderito all’intervista di sua spontanea volontà con la promessa di un bonifico che non avrà mai.

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