Capitolo 41: Denti e Gengive









Oh, simple thing, where have you gone?
I’m getting old, and I need something to rely on
So tell me when you’re gonna let me in
I’m getting tired, and I need somewhere to begin”.
Somewhere Only We Know, Keane, 2004.

Ieri ero sul divano, abbracciavo mio papà, entrambi con i volti rivolti ad un punto indefinito davanti a noi. C’era caldo ma non lo sentivamo. 

E mentre mi sentivo spompata e lamentosa, lui mi ha detto: 

“Nei tuoi primissimi mesi di vita eravamo molto preoccupati per te, per il tuo futuro, per quello che sarebbe successo. Hai sempre cercato qualche modo di farci ridere, sorridevi in continuazione, come per dirci di non preoccuparci e che sarebbe andato tutto bene, e così è stato. Andrà tutto bene anche questa volta vedrai”.

Nella mia vita ho sempre usato tanta ironia, mi piace il black humor e adoro chi ne fa uso. 

Cerco sempre di sdrammatizzare, cosa che più passano gli anni e più fatico a non sorpassare il confine che lo separa dallo “sminuire”. 

Devo ammettere che è più semplice sdrammatizzare quando non sei per 3/4 immersa nel letame caldo, quando sei ancora in quello stato in cui “Non va benissimo, ma tanto a me non succede”. 

Qualche giorno fa ho camminato nella sabbia fresca del tramonto, ho affondato gli occhi nel mare tinto di rosa e ho cercato di prosciugarlo e racchiuderlo dentro per quando i miei occhi vedranno ombre. 

Voglio assorbire tutti questi momenti, tutte queste parole e tutti questi abbracci come se fossero pietre preziose, li nascondo in silenzio come se potessero essere scoperti e rubati in qualche modo. 

È semplice sorridere quando sei un neonato e vedi il tuo papà, è facile scherzare quando qualche rampa di scale le fai senza grossi problemi, ed è facile avere la risata facile quando non sei tu ad essere additato come “untore” nei locali pubblici.

La verità è che diventare grandi è difficile, è come se la consapevolezza fosse un labirinto e ridere diventasse infantile

Però a me ridere piace, vivere senza ironia e senza un po’ di frivolezza sarebbe come tagliarsi le mani, io voglio credere di più in quella bambina che rideva sempre, ho bisogno di lei. 

Riderò tanto anche se la tosse proverà a serrarmi la gola, riderò anche quando guardando il cielo minaccerà di piovere e piangerò solo quando sarò talmente felice da essermi dimenticata come si ride.

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