Capitolo 24: Libri con le orecchie









I see people on the floor
They slide into the sea
Can’t stay here anymore”.
Sea of Love, The National, 2013.

In questo ultimo periodo mi sono scontrata con il concetto di “troppo presto”, non ci avevo mai troppo avuto a che fare. Ho sempre combattuto duramente con il “troppo tardi”: rincorso appuntamenti posticipati, studio accumulato, frammenti di vita accantonati per far spazio a cure e fatica.

Ho fatto un sacco di orecchie al mio libro, che si è piano piano guastato, consumato e sembrava non lo volesse più nessuno, me compresa.

Ero ferma nella mia camera ma sempre di corsa, per raggiungere vecchi segnalibri polverosi.

Ora, per ragioni del tutto diverse, mi sono sentita dire: ”Ah, ma è troppo presto”. 

Per la prima volta in vita mia sto facendo progetti, per la prima volta non ho paura, per la prima volta non temo di inciampare reinventando ogni volta come rialzarmi.

Ho sempre pensato che casa fosse la mia camera, la luce calda di mezzogiorno che entra dalla finestra del salotto, i piedi scalzi sul mio parquet. Pensavo che casa mia fosse l’odore delle lenzuola, il profumo di latte al cacao o quello degli abbracci di mia mamma.

Ora il termine “casa” ha un significato più ampio, che contiene tutto questo e molto di più.

La verità è che sto progettando dopo ventitré anni di cambiare nido, in un passo a due in cui stiamo scrivendo insieme la coreografia, stringendoci in una stretta piena di affetto.

Sono sempre stata dell’idea che posticipare, sopratutto perché per qualcuno stai sbagliando sia l’errore più grande che possiamo fare. 

Io la mia vita me la guadagno ogni giorno, non rinuncerò mai a nulla solo perché per qualcuno è troppo presto. Sono sempre stata paziente, ho ben presente quanto possa essere lungo il tempo, è tutta la mia vita che mi sento in attesa.

Questa volta non rimarrò ferma su una sedia o dietro un vetro, comincerò a camminare e aprirò tutte queste finestra per sentire l’aria fresca sulle mie braccia.

Non anticipo i tempi perché ho paura che finiscano, ma perché sono sicura che li vivrò a lungo, vivremo a lungo tutti noi e ci prenderemo i libri lasciati sullo scaffale a impolverarsi, gli ingranaggi dei nostri orologi rotti, riprenderemo a scrivere quei capitoli che abbiamo paura a continuare

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