Capitolo 19: Tuffarsi e muovere le braccia









Well I came home
Like a stone
And I fell heavy into your arms
These days of dust
Which we’ve known
Will blow away with this new sun”.
I Will Wait, Mumford and Sons, 2012.

Oggi è il 17 Settembre e le mie vacanze sono finite in tutti i sensi. Devo cominciare ad entrare in un mondo ancora per me sconosciuto: quello lavorativo. Un mondo in cui sto entrando in punta di piedi tenendo la porta socchiusa.

Sono curiosa ed impaurita allo stesso tempo, è un ulteriore passo nel mondo degli adulti, nel quale ho immerso al momento solo le ciglia. 

Non ho paura però di non farcela fisicamente, di tossire, di affannarmi o di ammalarmi, e questo mi rende felice; è strano essere felice di avere delle paure comuni a tutti gli altri, di perdersi in un bosco nella stessa notte.

Ho le banali ansie di non essere abbastanza sveglia, competente o semplicemente di non trovarmi bene nell’ambiente in cui sarò.

Ho sempre avuto un debole per le paure comuni, quelle che puoi raccontare tranquillamente agli altri. Non sono quelle troppo grandi, troppo complesse, di quelle che non dici o se lo fai devi sussurrarle o rimodellarle per contenerle.

Il mio grande problema è che ho sempre mille idee in testa e poca pazienza per realizzarle. Vorrei sfruttare le mie conoscenze web per aiutare la ricerca, pubblicare un libro con questi capitoli, raccogliere fondi, aprire qualcosa di mio. Ma sono idee abbozzate in un taccuino mentale, vorrei ma non so come, perciò al momento preferisco iniziare un passo alla volta, e con il tempo cercare di trovare il modo di concretizzarle quando saranno pronte a vivere.

Oggi è il 17 Settembre e vi ho raccontato le mie paure comuni, penso sia un primo piccolo traguardo, quello vero sarà quando questo blog sarà ormai saturo di capitoli con problemi e ansie comuni, ed io non vedo l’ora. Quando tutti frammenti di sofferenza saranno solo un ricordo sbiadito nella frase: “Ma ti ricordi quando…?”. Io lo auguro per me e per chi si trova nella mia stessa situazione o simile: di resistere e sperare sempre che tutto questo diventi un giorno nebbia sottile, una lampadina che sfarfalla in un angolo della nostra memoria, storia sfuocata, ma non dimenticata.  

Al momento come in tutto devo solo iniziare, tuffarmi e muovere le braccia. 

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